martedì 16 settembre 2014

Sin City 2 - Una donna per cui uccidere

L'estetica del peccato



Sin City è la città del peccato, dove la legge non esiste e vige la legge del più forte. In una notte che sembra eterna si incrociano storie e personaggi, che lasciano dietro di sè una scia di sangue. Incontriamo così Marv, in preda a un'ira così cocente da fargli accettare qualunque missione omicida; Dwight, ancora irretito da Ava, la Dea, una donna dal fascino così potente che può uccidere; Johnny, un fortunato e presuntuoso giocatore d'azzardo; e Nancy, spogliarellista decisa a vendicare la morte del suo angelo custode, il poliziotto John Hartigan.

Ci sono voluti nove anni perchè Frank Miller e Rober Rodriguez realizzassero il secondo capitolo della saga cinematografica tratta dai fumetti di Miller. L'attesa non è stata vana. Sin City 2 riparte dai punti forti del primo capitolo - il sontuoso bianco e nero, la scarnezza di dialoghi e l'abbondanza di monologhi interiori, il sapiente equilibrio tra la violenza delle azioni e la meravigliosa estetica delle immagini - e riesce a migliorarli e a esaltarli ulteriormente. Il 3D dona profondità e volume allo splendido bianco e nero, macchiato di tocchi di colore più vari e indovinati rispetto al primo capitolo. La storia scorre che è un piacere, alternando sapientemente humor nero, noir, pulp e tragedie di sapore quasi shakesperiano. Rodriguez e Miller dirigono con piglio e sicurezza un film che regalia momenti di pura estasi visiva fin dalle prime scene, in una resa filmica che migliora il fumetto e lo arricchisce.

La sceneggiatura è sostenuta da un cast in forma eccellente, dalla new entry Gordon-Levitt, adorabile ed eroico spaccone, al ritorno di Mickey Rourke, semplicemente perfetto nei panni del ruvido Marv. Quella che brilla più di tutti è però la donna per cui uccidere del titolo: Eva Green è una femme fatale da manuale, una vera Dea dotata di una bellezza quasi irreale, pari solo alla sua straordinaria bravura.
La fotografia è la punta di diamante del film, un pezzo di bravura che riesce a sposare le atmosfere fumose, sudate e torride dei noir con Humphrey Bogart al gusto pulp dei film di Tarantino.

Sin City 2 è un capolavoro nel suo genere, in grado di creare quel sapiente mix tra reale e surreale che è proprio del fumetto, e a tradurlo in un linguaggio cinematografico fresco ed efficace, in grado di intrattenere lo spettatore alternando momenti di divertimento a momenti di pura tensione. Da non perdere.

****

Pier

Nessun commento:

Posta un commento