giovedì 28 agosto 2014

Telegrammi da Venezia 2014 - #1


Come ogni anno, Filmora è a Venezia, e vi racconterà i film visti in Laguna.


Ecco quelli visti finora:

Reality (Orizzonti), voto 7.5. Quentin Depieux, regista del cult Rubber, realizza un film in cui la ricerca del miglior urlo della storia del cinema diventa un allucinato percorso interiore, in cui cinema e realtà si interesecano fino a confondersi. Un Inland Empire girato con maggiore autorironia e divertimento, in cui il regista riflette con delirante intelligenza sul cinema in generale e sul proprio modo di intenderlo in particolare.

Qin'ai de (Dearest) (Fuori Concorso), voto 7. Film di denuncia che racconta un aspetto poco conosciuto della realtà cinese, il rapimento di bambini da parte di gruppi criminali, attraverso gli occhi dei genitori di uno di loro. Rigoroso e senza particolari acuti, il film colpisce per la sua solidità e per l'abilità con cui riesce a raccontare il dolore di una perdita da molteplici punti di vista, compreso quello di una complice dei rapitori.

Birdman (Concorso), voto 8.5. Iñárritu realizza un film bello, intelligente senza essere cerebrale, educativo senza essere didascalico, in cui racconta il tentativo di riscatto personale e professionale di un attore divenuto famoso per avere interpretato Birdman, supereroe protagonista di una serie di film di successo negli anni '90. Michael Keaton offre una prova sontuosa, in cui il confine tra attore e personaggio scompare e viene messa la "depressione dorata" di chi vive sotto i riflettori. Iñárritu dirige con eccezionale abilità e perizia tecnica un cast strepitoso (oltre a Keaton, spiccano Norton e Galifianakis) e realizza un film di grande ricchezza tematica, che dimostra come sia possibile fare cinema impegnato intrattenendo lo spettatore.


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