giovedì 15 maggio 2014

Solo gli amanti sopravvivono

Vampiri e Romanticismo



Adam è un musicista underground con un nutrito seguito di fan che non ne conoscono però il volto. Vive recluso in una casa in periferia di Detroit, dove colleziona chitarre d'epoca e si dedica appieno alla sua arte. Eva vive a Tangeri, immersa in libri e stoffe pregiate, e si incontra quotidianamente Christopher Marlowe, il drammaturgo elisabettiano, preso il Caffè "Le Mille e una Notte". Adam ed Eve sono vampiri, e si amano ormai da diversi secoli. Periodicamente l'uno fa visita all'altro, e i due si abbandonano a un rapporto fatto del reciproco amore per l'arte, il bello, e per una vita insieme destinata a non finire mai.

Dimenticate i ridicoli sbrilluccichi di Twilight, i combattimenti di Blade e persino la raffinata e riuscita decadenza gotica di Dracula di Bram Stoker e Intervista col Vampiro: Solo gli amanti sopravvivono è una rivisitazione del tutto originale del mito del vampiro, visto non più come individuo tormentato dalla propria condizione, ma come unico essere in grado di apprezzare la bellezza del mondo e delle creazioni umane. La vita eterna dona prospettiva e capacità di focalizzarsi sulle cose importanti, come arte, letteratura e scienza, anzichè fare come gli umani, gli "zombie" come li chiama Adam, incapaci di ricordare il proprio passato e di apprezzare il bello intorno a loro, intrappolati in una vita grigia, buia e senza futuro.

Jarmush usa il mito del vampiro per fare critica sociale, calando i due protagonisti in due città decadenti e crepuscolari, la Detroit martoriata dalla crisi di Adam e la Tangeri corrotta, soffocante e immobile di Eve. I due vampiri diventano così allo stesso tempo i primi e gli ultimi esponenti di una nuova specie, moderni Adamo ed Eva che si muovono sull'orlo di una società in rovina, cercando di venirne toccati il meno possibile. Il pessimismo cosmico di Jarmush si estende a tutte le specie, con la sorella di Eve (un'ottima Mia Wasikowska) a rappresentare il lato deviato dei vampiri, un edonismo che smette di essere contemplazione e amore per le cose belle per diventare lussuria senza freni.

Il mondo in cui si muovono i protagonisti è immobile, intrappolato in un eterno ritorno, un cerchio in cui tutto è punto di inizio e punto di fine, e solo chi sa amare, amare davvero la vita sopravvive. Il Romanticismo che pervade l'opera di Jarmush è al tempo stesso la sua forza e il suo limite, dato che dona al film l'atmosfera decadente e intellettuale che lo rende unico, ma è anche la causa della lentezza del ritmo e della narrazione. Per quanto la staticità della messa in scena sia senza dubbio una scelta voluta, la lentezza finirebbe per azzoppare il film se non fosse per lo straordinario lavoro di caratterizzazione dei personaggi. Adam ed Eve hanno una profondità psicologica e una ricchezza di dettaglio senza precedenti nei film di genere, e sono sorretti dalle due sublimi interpretazioni di Tom Hiddleston e Tilda Swinton.
Questo, insieme a una fotografia sontuosa e a una colonna sonora notturna e avvolgente, rappresenta il vero punto di forza del film, il soffio vitale che dona un'anima alla creatura di Jarmush ed evita che rimanga solo una superficiale speculazione intellettuale.

Solo gli amanti sopravvivono è un film d'autore con la "a" maiuscola, intriso della poetica e delle riflessioni che caratterizzano i film del regista statunitense. Il tocco delicato con cui ci accompagna nell'infinita notte delle esistenze di Adam ed Eve è unico e inconfondibile, e crea un armonico contrasto con la durezza delle immagini delle città e dell'umanità in rovina, rispecchiando il contrasto insito nella figura del vampiro tra morte del corpo e vitalità dell'anima.

**** 1/2

Pier

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