venerdì 23 maggio 2014

Locke

Un saggio di scrittura e recitazione




Ivan Locke è alla guida della sua auto verso Londra. Chiuso nell'abitacolo, con la sola compagnia del suo cellulare e dei suoi pensieri, l'uomo dovrà risolvere una crisi coniugale, aiutare una donna a partorire, ed assicurarsi che il progetto edilizio di cui è responsabile venga portato a termine durante la sua assenza. Il viaggio diventa quindi una corsa contro il tempo, in cui il protagonista impara a venire a patti con se stesso e le proprie scelte.

Il tocco sapiente di uno sceneggiatore si vede soprattutto quando la messa in scena concede poche libertà, obbligandolo all'unità di tempo e di luogo. Steven Knight, già sceneggiatore per Steven Frears e David Cronenberg, nella sua opera seconda da regista si esibisce in uno sfoggio di bravura, raccontando la vita di un personaggio attraverso il viaggio che questo compie, solo, in una notte destinata a cambiargli la vita. Il mondo esterno non ha consistenza fisica, ed esiste solo attraverso le voci con cui Locke dialoga al cellulare, impegnato in una sarabanda lessicale e dialogica con cui cerca non tanto di salvare la sua vita e il suo lavoro, quanto di fare la cosa giusta. Knight riesce a generare tensione e attesa grazie al solo uso della parola, utilizzata magistralmente e con ritmi e tempi vicini alla perfezione.

A sostenere lo sforzo di scrittura di Knight c'è un Tom Hardy eccellente, che brilla per la sua capacità di comunicare il dramma interiore del protagonista, il suo strazio e i suoi dubbi, senza ricorrere a urla o esagerazioni di sorta. La sua recitazione è misurata e contenuta, ma riesce comunque a scavare nel personaggio e a trasmettere le sue emozioni allo spettatore, grazie alla mimica facciale, alle variazioni di tono o alla concitazione del dialogo.
Registicamente il film fa il massimo possibile date le condizioni, con la macchina da presa costretta nell'abitacolo di un'auto e la fotografia su un'atmosfera notturna fredda e straniante come le luci di un'autostrada.

Locke è un esperimento ben riuscito, che porta lo spettatore nel cuore delle emozioni del protagonista, portandolo a vivere insieme a lui, come un passeggero, le emozioni e i dilemmi che questo si trova ad affrontare in una notte come tante che diventa però la più importante della sua vita.

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Pier

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