giovedì 31 marzo 2011

Kick Ass

I supereroi visti da Tarantino



Dave è un liceale come tanti, innamorato della bella della scuola e appassionato di videogiochi e fumetti. Proprio questi ultimi gli faranno venire il desiderio di provare veramente a fare il supereroe, e così, dopo aver acquistato costume e armi su internet, inizia a vestire i panni di Kick Ass. Scoprirà ben presto che la vita reale di un supereroe non è tutta rosa e fiori, e sulla sua strada troverà la malavita e altri supereroi ben più attrezzati e preparati di lui. 

Tratto dal celebre fumetto di John Romita Jr., Kick Ass è un film dal sapore fortemente tarantiniano. Il regista Matthew Vaughn, già ottimo nel suo esordio con Stardust, coglie appieno lo spirito dissacrante e un po' pulp del fumetto e, nonostante qualche cambiamento nella trama, riesce a trasferirlo pressoché intatto nel film, arricchendolo anche di una dose di humour che diventa un valore aggiunto. 

Il mito del supereroe viene così disgregato non da una spietata analisi sociale, come accadeva in Watchmen, ma da uno sguardo divertito e disincantato, pronto a ridicolizzare tutti i clichè dei paladini mascherati. La risata tuttavia non seppellisce ma li umanizza, conferendo loro quella dimensione autentica e quotidiana che è una delle caratteristiche fondamentali del fumetto. Kick Ass funziona grazie a un ritmo incalzante, in cui azione, battute e citazioni d'alta scuola si succedono di continuo. Il montaggio è rapido e vorticoso, e supporta il film nella sua sfrenata corsa verso il pirotecnico finale. 

La colonna sonora è un piccolo gioiello, con musiche azzeccatissime piazzate nei momenti chiave e alcune chicche davvero impagabili. I giovani attori offrono tutti buone prove, anche se Chloe Moretz, l'interprete di Hit Girl, spicca decisamente più degli altri, aiutata anche dal fatto di interpretare il personaggio di gran lunga più interessante e particolare. 

Kick Ass è un piacere per gli appassionati di fumetti ma anche per i cinefili, che vi ritroveranno lo stesso spirito, dissacrante ma anche rispettoso, nei confronti del cinema classico che ha fatto grande Tarantino. 

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Pier

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