sabato 25 dicembre 2010

Stanley Donen - I dimenticati: puntata 8

Il dimenticato di oggi è Stanley Donen, spesso conosciuto solo come regista di genere ma in realtà autore poliedrico e geniale. Regista e coreografo, contribuì a rendere grande il musical realizzando alcuni dei più grandi capolavori del genere e dirigendo le due maggiori star dell'epoca, Gene Kelly e Fred Astaire, ma allo stesso tempo realizzò alcuni dei più grandi classici del cinema "tradizionale".

Nato a Columbia, nel South Carolina, dopo l'università Donen si trasferì a New York per cercare fortuna come ballerino. Dopo qualche esperienza a teatro, durante le quali conosce Gene Kelly, comincia a lavorare nel cinema, debuttando nel 1943 come ballerino nel musical Best Foot Forward, prodotto dalla MGM.
Il suo esordio da regista avviene però solo nel 1949 con il musical Un giorno a New York, primo della storia a essere girato in esterni. Il film è lo scanzonato racconto della giornata di libertà di tre marinai, magistralmente interpretati da Frank Sinatra, Gene Kelly e Jules Manshin, che trovano l'amore nella Grande Mela nonostante abbiano solo 24 ore di congedo.

La felicità scanzonata ma velata di tristezza del film rimarrà un marchio di fabbrica dei film di Donen, anche se la sua tecnica registica si evolverà notevolmente, a partire già dalla successiva pellicola, Sua altezza si sposa, dove si trovano due scene memorabili: nella prima Astaire balla con un appendiabiti, e il lavoro di Donen a coreografia e regia riesce a rendere realistica e spettacolare la danza con un oggetto inanimato, che anche grazie alle doti eccezionali di Astaire sembra quasi prendere vita. La seconda è probabilmente uno dei momenti più famosi della storia del musical, in cui Astaire balla sul muro e sul soffitto. La scena è realizzata con una maestria e una soluzione di continuità tali che per un attimo fanno pensare che non ci sia alcun effetto ottico e che quel ballo assurdo e fantasioso stia accadendo realmente sotto i nostri occhi.


Il film successivo di Donen è probabilmente anche il suo capolavoro: Cantando sotto la pioggia (1952). La storia del passaggio del cinema dal muto al sonoro è raccontata con una fantasia e un'esplosione di musica e vitalità senza precedenti. Le coreografie e la regia supportano al meglio la fisicità e il talento di Gene Kelly, in un turbino di citazioni e di "dietro le quinte" del mondo cinematografico che non perde di ritmo nemmeno un secondo e risulta irresistibilmente affascinante anche per chi non ama il musical. Alcune musiche sono memorabili, da quella che dà il titolo al film a Make 'em laugh, passando per Good Morning. La regia è semplicemente eccezionale nella sua capacità di proporre continue trovate senza per questo perdere di vista il filo della storia, e il risultato è quella che è una pietra miliare del cinema.

Questo film fu solo il preludio di altri grandi classici come Sette Spose per Sette Fratelli (1953), E' sempre bel tempo (1955) e Cenerentola a Parigi (1957), questi ultimi ancora con Gene Kelly ad affiancarlo come coreografo e attore protagonista. L'alterno successo commerciale di questi film e del musical in generale lo portano a virare su generi differenti, e così nel 1958 realizza Indiscreto, una storia di amore e tradimento molto particolare e poco tradizionale con Cary Grant e Ingrid Bergman. Nel 1960 firma L'erba del vicino è sempre più verde, uno dei grandi classici della commedia hollywoodiana, in cui dirige Cary Grant, Deborah Kerr e Robert Mitchum in una storia quasi teatrale perfetta per tempi e meccanismi.

Il vero capolavoro non musicale di Donen è però costituito da Sciarada (1963), splendido thriller hitchcockiano con Cary Grant, Audrey Hepburn e un inedito Walter Matthau. La trama si dipana in modo semplicemente perfetto, tra colpi di scena, tradimenti e doppi giochi, e il ritmo e la suspence sono degni di quelli dei maestri del genere. La storia di Reggie, giovane donna sospettata dell'omicidio del marito e coinvolta in un gioco di potere più grande di lei, ricorda da vicino quella del protagonista di Intrigo Internazionale, e la presenza di Grant al fianco della Hepburn rafforza i motivi di somiglianza.

I film successivi di Donen sono meno memorabili dei precedenti, ma tuttavia si possono individuare delle piccole perle come Due per la strada (1967) e Il piccolo principe (1974). Nel primo Donen racconta attraverso continui salti temporali la storia del matrimonio tra Joanna e Mark, magistralmente interpretati da Audrey Hepburn e Albert Finney. Il film è sorretto da un'eccellente sceneggiatura, che ricevette anche una nomination all'Oscar, ed ha un carattere estremamente innovativo sia nella messa in scena sia per la modalità con cui viene trattata la storia d'amore tra i protagonisti.
Il secondo è un adattamento musicale del romanzo di Saint-Exupery, in grado di regalare momenti di pura magia come l'incontro con la volpe (uno splendido Gene Wilder) e quello con il serpente interpretato da un inquietante Bob Fosse, il quale ci regala un numero di ballo di altissimo livello e modernità che sarà la fonte di ispirazione per tutto il bagaglio coreografico di Michael Jackson, moonwalk compreso.



Donen è stato indubbiamente il padre del musical moderno: la sua capacità di innovare continuamente, di uscire dagli schemi, di rinnovare il linguaggio del genere sono alla base di tutta la moderna produzione di commedie musicali. Allo stesso tempo, però, sarebbe un errore considerarlo "solo" un regista di musical: Donen ha infatti diretto capolavori di generi differenti, che spaziano dal thriller alla commedia, meritandosi di diritto un posto tra i grandi di Hollywood, diritto riconosciutogli dall'Academy nel 1998 con l'Oscar alla carriera, un Oscar ritirato come solo lui poteva fare: danzando.

Pier

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