venerdì 22 ottobre 2010

Un weekend da bamboccioni

Il trionfo dei luoghi comuni



La morte del vecchio allenatore di basket è la scusa per cinque vecchi amici di incontrarsi dopo tanto tempo. La vita gli ha portati su binari diversi, ma il weekend che passeranno nel loro vecchio chalet, li farà fare un tuffo nel passato, tra i ricordi e goffi tentativi di sentirsi ancora giovani.

L'impietosa traduzione Un weekend da bamboccioni, questa volta rende l'idea dello spessore del film in proiezione, come se non fosse abbastanza la presenza di Adam Sandler e Chris Rock. Il film è un'americanata sotto ogni punto di vista: la scelta di Adam Sandler sottolinea come per molti produttori, ci sia il bisogno di piazzare sullo schermo la faccia del borghesotto tipo, quello in cui tutti gli americani si possono riconoscere; una specie di giovane Homer Simpson con accanto una moglie latina (il sogno dell'americano medio).

A parte non essere un gran fan di Adam Sandler (e chi lo è?), che più che un'attore sembra un orsetto con lo sguardo bastonato perché gli hanno rubato il cestino della merenda, il film non fa altro che spiattellare luoghi comuni su luoghi comuni, banalità su banalità che possono andare bene per un pubblico americano, ma che spiazzano incredibilmente quello europeo.

Parodia ingiusta e volgare del Grande Freddo, Un weekend da bamboccioni tramuta l'antologia nostalgica del film di Kasdan in un sentimentalismo spicciolo con una happy end e una serie di improbabili situazioni comiche da far venire il voltastomaco.

Se pensavate (anche se dubito) di andarlo a vedere, tirate dritto, oltrepassate il cinema e andate alla pizzeria subito accanto.

N.C.

Alessandro

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