venerdì 22 ottobre 2010

Innocenti bugie

Azione e assurdità



Dopo un incontro fortuito all'aeroporto, il destino di Roy Miller e June Havens si intreccia all'interno di una complicata vicenda che vede coinvolto l'FBI e un magnate spagnolo; tutti a caccia di un sorgente d'energia perpetua, che Roy difende gelosamente. Cambiando repentinamente scenario (treno - aereo - macchina - moto), e luogo geografico (Caraibi - Vienna - Siviglia - NewYork), la caccia al "diamante" si trasformerà in una banale storia d'amore.

James Mangold, regista di Quando l'amore brucia l'anima e Ragazze interrotte, costruisce un film dove la trama e la struttura narrativa non sono il fine ma il mezzo per supportare l'azione che, insieme a Cruise e alla Diaz, sono il centro nevralgico del film. Se però sommiamo l'azione che, in molti casi, si traduce in assurdità (emblematico lo slalom tra tori a bordo di una moto), ai due protagonisti, i quali, dopo anni di carriera, stentano ancora a fare un film che si possa definire guardabile, otteniamo un film per cui dire che meritiamo il rimborso del biglietto è dire poco.

Farei notare come per gli americani, la corsa dei tori di San Fermìn è a Siviglia e non a Pamplona.

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Alessandro

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