domenica 24 ottobre 2010

Fair Game - Caccia alla Spia

La Democrazia che ci dobbiamo guadagnare



Durante gli anni della crisi americana, immediatamente dopo l'attacco alle torri gemelle nel 2001, la vita di due coniugi, un ex ambasciatore e un'agente della CIA, viene sconvolta radicalmente per aver cercato di dimostrare le bugie della Casa Bianca che guidarono gli Stati Uniti verso la guerra contro l' Iraq.

Dopo Green Zone e Hurt Locker, Fair Game fa emergere le ben note menzogne sulle armi di distruzione di massa e sul programma di armamento iracheno, in realtà smantellato durante la fine della Guerra del Golfo nel '93. Impostato come film politico, ambientato quasi sempre a Washington, il film si differenzia dai predecessori perché la questione irachena viene presa come scusa per ragionare sulla distribuzione dei poteri all'interno della democrazie più importante del mondo, Gli Stati Uniti.

Gli intenti sono nobili, ma la realizzazione è un po' confusa. La prima parte del film, racconta in modo molto stringato l'indagine della CIA sulle armi, mentre la seconda mette al centro la coppia con i suoi problemi e i suoi ideali. Alla fine, quello che si percepisce è un calderone di elementi incollati insieme per raccontare una vicenda reale, accaduta nel 2003, ma senza dare un taglio preciso al film sia a livello di genere che di morale.

Il film si lascia guardare per più di un'ora e mezza grazie ad una buona sceneggiatura, ma alla fine la sensazione è che si sia persa una buona occasione per ragionare sui pesi sociali all'interno di tutte le democrazie del mondo.

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Alessandro


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