domenica 2 maggio 2010

Iron Man 2

Tony Stark perde smalto



Tony Stark è Iron Man. Così si chiudeva il primo capitolo e ora, sei mesi dopo che la notizia è diventata pubblica, il governo e le compagnie concorrenti cercano senza successo di appropriarsi dell'armatura.
Anche altri problemi affliggono il miliardario: il palladio, il minerale che fa funzionare l'armatura, gli sta lentamente avvelenandoi il sangue e Stark non riesce a trovare una soluzione.
Come se non bastasse Ivan Vanko, inventore e figlio di un vecchio collaboratore cacciato dal padre di Tony, decide di vendicare il nome del padre utilizzando le stesse armi di Iron Man.

Il secondo capitolo della saga ha tutti gli ingredienti del primo film: supereroismo, corse in macchina, la spregiudicatezza e l'ironia tagliente di Downey Jr., musica rock da antologia (qui dominano gli AC/DC).
Il problema è che, come spesso accade con i sequel, gli sceneggiatori hanno provato ad aggiungere troppi ingredienti: ecco allora Whiplash/Vanko, cattivo ottimamente interpretato da Rourke, la Vedova Nera (una sexy ma inutile Scarlett Johansson), il concorrente senza scrupoli e Nick Fury; ma anche il tema del rapporto padre/figlio, le rivalità in amore, i problemi di salute di Tony, l'amico traditore.
Insomma, chi più ne ha, più ne metta: il risultato è solo quello di creare confusione, diluendo quegli elementi che avevano sancito il successo del primo film. In particolare traspare poco l'ironia di Downey Jr., ridotto a una macchietta e che sembra più stupido che gigione.

La storia è comunque divertente, ma ha lunghi momenti di pausa assolutamente imperdonabili per un film del genere, dove ritmo, battute e incalzare degli eventi sono fondamentali.
Per contro rimane il difetto del primo film, ovvero l'assenza di scene di combattimento veramente appassionanti.
Ci sono anche elementi apprezzabili, come alcune ottime scene di Downey Jr. e le ottime interpretazioni di Rourke e Sam Rockwell, ma in generale si ha una sensazione di già visto rispetto al primo film che rende il tutto meno divertente di quanto avrebbe potuto essere.

** 1/2

Pier

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