giovedì 8 aprile 2010

Dragon Trainer

Volare con la fantasia



Hiccup è un giovane vichingo che vive in una terra fredda e infestata dai draghi, che i suoi compatrioti cacciano da sempre. Gracile e poco combattivo, Hiccup vorrebbe solo conquistare il cuore del padre, il rude capovillaggio, catturando un drago e dimostrandogli così di non essere un buono a nulla.
Quando finalmente vi riesce, però, non riesce a ucciderlo e, a poco a poco, diventa il migliore amico dell'animale.

Il nuovo film d'animazione Dreamworks è profondamente diverso dai suoi predecessori: la trama, per la prima volta tratta da un libro già esistente, è ricca e particolareggiata, senza alcun intento parodico o citazione di altri film/generi. I personaggi sono tratteggiati con cura e mostrano una profondità e una complessità psicologica che erano sconosciute ai protagonisti di Madagascar o Shrek, fatta forse eccezione per i primi episodi.
I momenti comici sono molti ma notevolmente ridotti, e soprattutto sono volti a ottenere non la risata ma il sorriso: una comicità più fine e coinvolgente, simile a quella dei film Pixar.

La grafica è di altissimo livello, e le sequenze di volo sono davvero mozzafiato. Le scene più belle sono tuttavia quelle in cui Hiccup e il drago Sdentato imparano a conoscersi e a superare le rispettive diffidenze, in un crescendo di emozioni che ricorda da vicino E.T. ed Edward Mani di Forbice. La trama è accattivante e scorrevole, anche se un po' scontata in alcuni passaggi. I personaggi secondari sono ben caratterizzati e divertenti, e Hiccup non può non destare immediata simpatia: il vero protagonista è però Sdentato, draghetto dalle fattezze e dalle movenze a metà tra un cane e un gatto, dotato di grande espressività e carattere.

In Dragontrainer si ride meno che nei precedenti lavori Dreamworks, ma ci si appassiona e ci si meraviglia di più: e questo, per chi vuole competere con la Pixar, è un deciso passo in avanti.

***1/2

Pier

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