martedì 2 febbraio 2010

Il concerto

Una sinfonia di emozioni


Russia, prima del crollo del muro: Andrei Filipov è il più grande direttore d'orchestra dell'Unione Sovietica e dirige la celebre Orchestra del Bolshoi. Il suo rifiuto di aderire alle linee di partito e cacciare i musicisti ebrei porta al suo licenziamento e alla sospensione del concerto per violino e orchestra di Ciaikovskij su cui aveva speso una vita di lavoro.
Trent'anni dopo lavora ancora al Bolchoi, ma come uomo delle pulizie. Una sera Andrei intercetta casualmente un fax indirizzato alla direzione del Bolshoi: è del Théâtre du Châtelet che invita l'orchestra ufficiale a suonare a Parigi. Andreï decide allora di riunire i suoi vecchi amici musicisti e portarli a Parigi, spacciandoli per l'orchestra del Bolshoi.

Raramente un film riesce a commuovere e divertire allo stesso tempo: Il Concerto vi riesce perfettamente, alternando alla perfezione humour e riflessione, in un crescendo (musicale) che ha il suo apice nel gran finale, in cui si sviluppa una tensione degna dei migliori thriller.
Radu Mihaileanu firma una commedia amara sullo stile del suo film più celebre, Train de vie, mischiando sapientemente critica storica e satira: qui aggiunge anche una riflessione sulla musica e sulle passioni che questa è in grado di generare nell'animo umano. Appagamento e follia, passione e gioia: tutti sentimenti che la musica regala a tutti in modo diverso, a seconda delle inclinazioni e dello stato d'animo.

Il reclutamento degli orchestrali ricorda come struttura quello della banda dei Blues Brothers, e regala dei momenti comici davvero irresistibili. Il gruppo dei gitani colpisce in particolare per vitalità e gioia di vivere, nonchè per la capacità di far ridere in ogni occasione.
Ottimi tutti gli attori, con una menzione speciale per Melanie Laurent, eccellente primo violino, e per il personaggio del vecchio trombettista ebreo, sorta di Abacuc brancaleoniano moderno, semplicemente eccezionale per mimica facciale e poliedricità.

Infine, la musica, vera protagonista del film: mai un concerto era stato rappresentato in modo così vero, e raramente aveva raggiunto tali vette di tensione, commozione e partecipazione dello spettatore. La scena finale è un piccolo capolavoro.

Il concerto è un film corale, che rende lo spettatore partecipe della folle avventura di una sgangherata orchestra di suonatori: il loro sogno diventerà il vostro. Per gli appassionati di cinema, e non solo di musica, un appuntamento da non perdere.

****

Pier

Nessun commento:

Posta un commento