giovedì 22 gennaio 2009

Lasciami entrare

Vorrei, ma non posso



Vincitore del Tribeca Film Festival, e acclamato un po' in tutto il mondo come un piccolo gioiello, Lasciami entrare racconta la storia di un ragazzino che vive in provincia di Stoccolma. Solo ed isolato, è spesso costretto a subire le angherie dei bulli della scuola. Fino a quando nell'appartamento vicino al suo si trasferisce una sua coetanea, con la quale nasce subito una forte intesa.

Già visto? Non proprio, dato che la ragazzina in questione si rivela essere una vampira, con tutte le conseguenze e le complicazioni del caso.

Questo il soggetto, ottimo e originale. Peccato che rimanga anche la cosa migliore del film.

Con il passare dei minuti, infatti, Lasciami entrare rivela tutti i suoi difetti: lento, lentissimo a tratti, non riesce a far scattare nello spettatore la scintilla in grado di farlo appassionare al film.
La tensione è poca, la suspense pressochè inesistente.

Una menzione a parte merita la giovane attrice protagonista, Lina Leandersson, brava e convincente, a differenza del protagonista maschile, una sorta di Piccolo Lord Fauntleroy disadattato.

Appena uscito dalla sala, la tentazione è quella di bollare il film con epiteti di fantozziana memoria.
Poi, riflettendo, tornano in mente scene davvero ben fatte, a volte inquietanti (la sequenza dei gatti su tutte), a volte persino emozionanti.
E allora rimane il rammarico per un'occasione persa, per un film che, con una regia più coraggiosa e con meno fronzoli e una sceneggiatura più accurata, avrebbe potuto essere un bel lavoro.

** (*****)

Pier

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