sabato 31 gennaio 2009

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Spiazzante


Strano. E' l'aggettivo che meglio descrive il primo film di Ursula Meier "Home". 
Il trailer, in questo senso, distoglie lo spettatore dal vero senso del film, la cui natura non è comica, quanto travagliata e angosciosa, rasentando diversi generi come la commedia, il dramma, l'horror, senza mai abbracciarne uno definitivamente.

La storia è quella di una allegra e felice famiglia francese che vive in una curiosa e affascinante casa dispersa nel nulla e nella campagna, a fianco di un tratto di autostrada abbandonato. La spensieratezza, descritta in modo idilliaco, si interrompe bruscamente quando il tratto autostradale, e-57, viene riaperto. Da quel momento, sarà un'escalation di fattori che porterà la famiglia alla pazzia.

L'idea di per se è tanto geniale quanto inverosimile. Il significato allegorico di fondo è contornato da una serie di scene che per assurdità risultano comico/dramatiche, come i due ragazzini che attraversano il tratto per andare a scuola o ancora l'attraversamento per portare un frigorifero da una parte all'altra della strada.
La cosa bella del film, a mio parere, è la graduale distruzione di una situazione felice e spensierata che porta a cambiare la psicologia dei personaggi dall'inizio alla fine, sconvolgendo e spiazzando lo spettatore.

Il dramma è quello di una famiglia, segnata dagli eventi, incapace di reagire e destinata a soccombere. La pazzia e le scelte fatte, sono di un'angoscia forte e claustrofobica dettata sopratutto dall'impotenza e l'incapacità di reagire. Il finale è un sollievo, è lieto, e ci si domanda se forse sarebbe stato meglio uno più duro, crudo, coerente con il degenerare degli eventi.

Il film è tutt'altro che leggero, è forte, pesante per significato e scene, un dramma più che una commedia come potrebbe sembrare a prima vista. Da sottolineare la prova degli attori, su tutti la madre, Isabelle Huppert e il padre, Olivier Gourmet.

Da vedere!

***
Alessandro


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